In un giorno di giugno del XVII secolo, quando nella Terra d'Otranto in Puglia imperversava la peste, una contadina di Cisternino alzatasi all'alba per andare a spigolare vide davanti alla chiesetta di san Quirico e Giulitta un bimbo che spazzava il sagrato.
La donna chiese al bimbo chi fosse e questi le rispose che era san Quirico venuto a spazzare la peste da Cisternino. Subito la notizia si diffuse e la popolazione comprese che san Quirico li avrebbe protetti dalla peste. Nacque così un sentire collettivo di eleggere Quirico e la madre Giulitta protettori di Cisternino. Questa storia si tramanda e probabilmente ha contribuito alla proclamazione a furor di popolo di Quirico e Giulitta a santi patroni della città. Tempo dopo nel gennaio del 1694 con decreto della S. Congregazione dei Riti i Santi Quirico e Giulitta furono nominati ufficialmente protettori meno principali di Cisternino, perché il patrono e protettore principale era, e rimane, san Nicola. Nel 1726 Cisternino ottenne una reliquia di San Quirico dai Carmelitani di Ravenna per intercessione del marchese di Oria don Michele Imperiali, custodite tuttora in un reliquiario d'argento cesellato.
I corpi di Quirico e di sua madre Giulitta erano, infatti, sepolti a Ravenna nella chiesa di San Giovanni Battista dopo aver viaggiato dall' oriente all'occidente. Il loro martirio è tra i più cruenti nella storia del Cristianesimo perché insieme alla madre fu ucciso anche il bambino. Essi morirono a Tarso, in Cilicia, quando nel 304, sotto le persecuzioni dell'imperatore Diocleziano, furono condotti al cospetto del governatore Alessandro che chiese loro di abbandonare la religione Cristiana. Giulittà si difese urlando "sono cristiana" mentre veniva seviziata. Il Governatore non riuscendo a calmare la disperazione del piccolo Quirico che ripeteva le parole della madre "sono cristiano", prima gli conficcò un pugnale sulla fronte e poi lo scagliò sul pavimento del tribunale. La madre mentre assisteva impotente all'uccisione del figlio veniva barbaramente decapitata, dopo una serie di flagellazioni e torture. Due ancelle seppellirono i cadaveri a Tarso. Qualche anno dopo, con l'ufficializzazione del culto cristiano sotto l'imperatore Costantino, i corpi furono affidati a S. Amatore che ritornava in Francia. Parti di quei corpi furono offerti a Galla Placidia, madre dell'imperatore romano Valentiniano III, che le fece riporre nella chiesa di San Giovanni Battista, a Ravenna appunto. In Puglia il culto si diffuse già nell'Alto Medioevo insieme ad altri culti giunti dall'oriente con i monaci greco orientali che si insediarono in molti luoghi della Puglia bizantina. È certo che a Cisternino nel 1608 la chiesa dedicata ai SS Quirico e Giulitta esisteva o era erigenda, grazie a un documento testamentario datato in favore della Chiesa.
Bisognerà aspettare però la fine del 1600 perché, come già evidenziato, i due santi venissero eletti protettori meno principali ai quali tuttavia è stata da sempre dedicata una festa molto più solenne di quella di San Nicola di Patara , primo protettore della città. La festa liturgica di san Quirico è ovunque il 16 giugno ma a Cisternino si preferì festeggiarla il 15 luglio in occasione della fiera di san Quirico o Fiera dell'Aia. Forse la motivazione principale dipese dal carico di lavoro nei campi a Giugno, durante la mietitura, che non consentiva a tutti di partecipare alle feste religiose. Il 15 luglio come festa liturgica a Cisternino fu riconosciuto anche dalla Congregazione dei Riti. Dagli anni '60 del Novecento la festa esterna però, quella solenne, fu fissata la prima domenica d'agosto per consentire ai tanti emigrati di poter tornare durante le ferie e partecipare al rito religioso più sentito dai cistranesi. Ad organizzare la festa è il Comitato Feste Patronali , una festa che oltre ai riti religiosi, che culminano con la processione dei santi la domenica, ormai si è arricchita nei tre giorni, sabato, domenica e lunedì, anche di eventi culturali.
Si ringrazia Don Carmelo Semeraro della Chiesa Madre di Cisternino per alcune preziose informazioni.
Per saperne di più:
"Cisternino - Chiese, riti e antiche tradizioni" di Saverio Ostuni;
"Cisternino - Storia, arte, tradizioni e protagonisti" di Raffaele Semeraro