Valle d'Itria

I Presepi Viventi nei trulli e nelle grotte raccontano le storie locali


Le grotte, i trulli, le Contrade rurali, i borghi antichi della Vale d'Itria ogni hanno accolgono suggestive rievocazioni della nascita di Cristo, eventi di valenza religiosa e folcloristica, ma anche culturale e turistica per la valorizzazione dei luoghi, degli usi e costumi e dei piatti tradizionali.

Una delle attrazioni più coinvolgenti del periodo natalizio è rappresentata dai Presepi viventi organizzati in siti di interesse culturale. Queste sacre manifestazioni proprio per la loro natura hanno soprattutto una valenza religiosa a cui, tuttavia, nel tempo se ne è aggiunta una di  carattere folcloristico. Così l'originaria ricostruzione della Betlemme di 2000 anni fa nei costumi e negli ambienti spesso ha lasciato il posto  a ricostruzioni del mondo popolare agricolo-pastorale e  artigiano del luogo che accoglie il Presepe. I Presepi così intesi  diventano Musei viventi della civiltà contadina e popolare, dove si coglie una meticolosa ricostruzione di un tempo appena passato dei nostri avi più prossimi. Sono pertanto delle esperienze emozionanti perché riaccendono nei visitatori  ricordi  tramandati dai nonni e dai genitori.

Ogni regione italiana ha una sua tradizione di Presepi viventi e tra esse la Puglia ne conta alcuni di rilevante interesse culturale. Indubbiamente uno scenario unico lo offre il promontorio delle Murge, nel centro della Puglia, e la Valle d'Itria in esso compresa,  con i Presepi rappresentati nei trulli di Alberobello,  la città Patrimonio Unesco,  nei trulli delle Contrade rurali e nelle tante grotte carsiche. In tutte le rappresentazioni è l'antico villaggio che prende forma su un percorso guidato che culmina nella calda atmosfera di un trullo o di una grotta che accoglie la Sacra Famiglia. Tanti i  figuranti che  mettono in scena la quotidianità del mondo popolare attraverso gli antichi mestieri artigianali e rurali. Il mondo rurale rivive nel contadino, nel massaro e nel pastore; si torchia l'uva, si macina il grano sull'aia con un cavallo murgese o con un mulo, un tempo si utilizzavano anche i buoi podolici; si lavorano le olive, si fa il formaggio; le massaie tessono e filano, friggono le pettole (le frittelle di farina, acqua, lievito e sale) e infornano pani e focacce in forni a legna.

I maestri artigiani sono all'opera nelle proprie botteghe per l'occasione ambientate in trulli o nelle vecchie stalle delle masserie,  il fabbro ferraio, il vasaio, il falegname,  il canestriere e l'arrotino, sono solo alcuni. Sulla  Murgia pietrosa non mancano  gli abili maestri della pietra, i trullari e paretari e i più creativi maestri scalpellini.  Si esaltano i sapori enogastronomici con preziosi frutti stagionali, tra cui le caldarroste e il vino novello. Non manca l'atmosfera goliardica di uno sposalizio  con canti e balli popolari, pizziche e tarantelle a suon di tamburelli, fisarmoniche e spesso anche con suonatori di zampogne e ciaramelle. Ogni territorio organizza intorno ai Presepi anche i tradizionali mercatini, dove molti produttori locali espongono eccellenze gastronomiche e produzioni artigianali.

Le Murge  offrono anche suggestivi scenari nei villaggi rupestri delle lame e delle gravine per rappresentare la Natività. In essi ogni grotta diventa una postazione, con la rappresentazione di un antico mestiere e di un lavoro agricolo. La Sacra Famiglia è accolta in una grande grotta che è stata utilizzata in passato come  stalla o trappeto.  Un villaggio rupestre indubbiamente rimanda, per le atmosfere che offre,  alla terra d'origine di Gesù, pertanto sono luoghi molto evocativi. Nel Protovangelo di Giacomo, per esempio, si legge di una grotta dove  Giuseppe condusse Maria per partorire.

I Presepi viventi dunque sono rappresentazioni delle culture locali,  con cui si valorizzano e si promuovono i territori. I visitatori,  inoltre, possono ammirare luoghi spesso chiusi al pubblico, come antichi trappeti ipogeici dove si conservano ancora le macine e le presse; anche le antiche masserie con interessanti architetture padronali e di servizio, comprese le chiese con affreschi datati. In tal senso le rievocazioni della Natività dal vivo mettono in luce alcuni siti di interesse storico, archeologico e artistico in stato di abbandono, al fine di sensibilizzare gli Enti preposti e i residenti a un progetto di recupero sostenibile.

(La foto di copertina è tratta dal sito  www.industriadelturismo.com)

Si elencano di seguito alcuni tra i  Presepi Viventi più interessanti che da Natale all'Epifania vengono rappresentati in Valle d'Itria e dintorni, compresa la vicina città di Matera in Basilicata:

a Pezze di Greco (BR) rappresentato nel Villaggio Rupestre di Lama del Trappeto (www.presepeviventepezzedigreco.it); ad Alberobello (BA) rappresentato nei trulli del Rione Aia Piccola (www.dabetlemmeagerusalemme.it);
Faggiano (TA) un presepe che ha vinto il riconoscimento di "Miglior presepe vivente d'Italia", che si rappresenta tra la città e la campagna,  dal 2016 la città di Faggiano è gemellata con Betlemme (www.presepeviventefaggiano.it);
nella confinante Basilicata, a Matera città Patrimonio Unesco e Capitale Europea della Cultura 2019, nello spettacolare scenario dei Sassi si rappresenta il più grande Presepe vivente del mondo (www.presepematera.it);
a Martina Franca l'Associazione amici della Franca Martina ha organizzato una bella rievocazione medievale del Presepe, ambientata nel Convento dei Cappuccini il 14 e il 15 dicembre;
a Massafra la magia della natività è possibile viverla nella gravina di San Marco (info@prolocomassafra.it);
a Locorotondo  il presepe vivente nel centro storico è a cura della parrocchia di San Giorgio Martire  (Info proloco);
ad Alberobello nello storioco Rione Aia Piccola, un magico presepe vivente tra i trulli Patrimonio dell'Umanità.



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