Sabato 12 novembre Passaturi organizza nella città vecchia di Martina Franca una visita pomeridiana guidata sui luoghi di san Martino, la cui festa è l'undici novembre, dedicata all'arte e al folclore popolare sul Santo, con visita di monumenti, racconti e aneddoti.
A fine itinerario c'è la possibilità di poter assistere, nella Basilica di San Martino, al Concerto inaugurale degli appuntamenti musicali in Basilica, "Le suonate per violino" di Johann Sebastian Bach, eseguite da Didi Tartari.
Info
Luogo d'incontro alle 16.30 in Piazza XX Settembre davanti alla sede dello I.A.T. (Ufficio Turistico).
Contributo a persona 6 euro.
Posti limitati.
La prenotazione è' obbligatoria al n.320.5753268 entro, e non oltre, le ore 12 di sabato 12 novembre.
La visita guidata sarà a cura di Passaturi.it con il contributo di Damiano Nicolella, studioso di tradizioni popolari che, con storie e canti, arricchirà il percorso martiniano.
La visita guidata
La festività autunnale dell'undici novembre denominata San Martino delle sementi a Martina Franca è la più antica delle tre. Le altre due, istituite dopo, ricorrono il 17 marzo con San Martino del sacco e il 4 luglio con San Martino dell'aia. L'undici novembre san Martino di Tours viene celebrato in tutto il mondo perché ricorre l'anniversario (precisamente il 9 novembre) della sua morte a Candes in Francia nel 397. La devozione martiniana a Martina Franca è antica come la città, perché già nel XIII secolo esisteva un castrum Martinae nel luogo dell'odierno rione Montedoro. Nel XIV secolo gli angioini fondarono il casale di Martina, dando il patronato del luogo al Santo già, evidentemente, eletto Patrono dalle genti venute a popolare il nuovo centro demico, provenienti perlopiù dal sud della Puglia. Sempre nel XIV secolo l'Università (l'amministrazione cittadina) provvide a edificare il primo tempio martiniano in stile romanico-gotico, poi demolito nel Settecento con la edificazione della Collegiata ora Basilica Minore. Fin dal 1609 l'undici novembre si tiene una fiera a Martina istituita dal duca Giambattista Caracciolo che anticamente durava 8 giorni. La fiera è stata per secoli la più importante della Murgia dei Trulli per la vendita del bestiame.
Il nostro cammino inizia dall'Arco di Santo Stefano sul cui fastigio domina la figura del Santo nella sua veste di cavaliere in ricordo del miracolo con cui egli salvò la città dall'assedio del 1529. L'episodio pare sia avvenuto nell'area ora denominata Largo Cappelletti dove, la tradizione vuole, il Santo apparve col suo esercito celeste mettendo in fuga gli assedianti. Largo Cappelletti fa parte del più esteso Rione Montedoro, l'area su cui sorgeva nel XIII secolo il villaggio fortificato (Castrum Martinae). Da qui non è distante l'insigne tempio a Lui dedicato, la Basilica settecentesca, ex Collegiata, in cui nei giorni della festa patronale è esposto ai fedeli il tesoro della Collegiata, dove spiccano in maniera rilevante le due statue argentee di san Martino vescovo e della compatrona Santa Comasia martire, opere settecentesche del mastro argentiere napoletano Andrea De Blasio. Sempre nella Basilica si conserva sull'altare centrale la bella statua lapidea policromata di San Martino scolpita da Stefano da Putignano nei primi decenni del XVI secolo e, dunque, proveniente dalla precedente chiesa. Ovviamente rientra nell'itinerario la visita alle sale nobili del Palazzo Ducale (dell�??Arcadia, del Mito e della Bibbia), compresa la piccola e graziosa cappella palatina dove su una parete è dipinta l'immagine di san Martino in abiti episcopali che reca nella mano un grappolo d'uva e spighe di grano, simbolo di prosperità agricola.
Tante le storie su Martino e Comasia, trasmesse oralmente di padre in figlio. A Martina il santo di Tours è protettore dei sarti e dei cappottari e, si sa, la città vanta un'eccellente tradizione in questo settore. Che dire sulla storia di San Martino e Santa Comasia fratello e sorella o addirittura marito e moglie. Da non dimenticare il suo patronato sui cornuti. Tutto questo e altro vi racconteremo.