Valle d'Itria

Il Quartiere delle Ceramiche a Grottaglie

  • 10/04/2014
  • Maria Teresa Acquaviva
  • Craft
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Vale davvero una visita il quartiere delle ceramiche di Grottaglie le cui origini sono medievali. Un intero ed esteso rione ai margini della città vecchia, sui fianchi della gravina di San Giorgio, popolato da secoli dalle botteghe dei ceramisti realizzate nelle grotte.

Quando si entra in una bottega ad accogliere subito vi è la parte espositiva in muratura e di posticcia edificazione, dove la vista si confonde tra migliaia e migliaia di manufatti di tutte le forme e colori, decorati e non, esposti in vetrine, scaffali e nicchie in muratura. I retrobottega sono generalmente le antiche grotte, molto evocative, dove resistono residui di antica fuliggine prodotta dai camini scavati nella roccia tufacea, dove il fornaciaio trascorreva intere giornate a infornare le crete, seguendo un criterio che imponeva di disporre prima le più grandi e poi quelle di piccole dimensioni. Ora quei camini sono stati sostituiti da forni elettrici o a gas.

Non è cambiato il lavoro del torniante che magicamente con le sue mani plasma al tornio la creta nelle molteplici forme: i recipienti rustici come i capasoni, i pitali, i trimmoni, le capase, di uso contadino e domestico, e una produzione vascolare più raffinata con vasi decorati, zuppiere, piatti, brocche e i famigerati pumi portafortuna che decorano terrazzi e balconi di Puglia, le acquasantiere, i fischietti, le maschere e suppellettili vari. Un posto rilevante occupa la produzione vascolare di tradizione greca e apula, ossia una perfetta imitazione della ceramica prodotta nel periodo magnogreco in Puglia, quando si raggiunsero livelli eccellenti di artigianato artistico; dalla tradizione classica deriva anche la realizzazione delle maschere fliaciche, un'interessante imitazione delle grottesche maschere greche utilizzate nel teatro di mimica e pantomima. Altrettanto elevata è anche la produzione di ceramica artistica contemporanea che si svincola dalle tradizionali forme, seguendo tendenze più attuali che certamente arricchiscono la varietà riuscendo a soddisfare una più ampia clientela.

A Grottaglie già dal Settecento esiste una produzione ceramica nota come "arte faenzara" che viene influenzata fin dal sorgere dalla prestigiosa ceramica di Faenza. A Natale la magia è assicurata dai presepi in terracotta molto richiesti, dai più tradizionali ai più elaborati nati dalla creatività di artisti contemporanei, a quelli stilizzati e riccamente decorati. Nel Castello Episcopio che, dall'alto del colle, domina maestoso il quartiere delle ceramiche, è sito il Museo della Ceramica, dove si compie un viaggio nella storia della produzione vascolare di Puglia, a partire dalla ceramica preclassica, magno-greca, medievale, e poi il Seicento e il Settecento fino ai giorni nostri. Una Scuola Statale di Ceramica prepara da decenni le nuove generazioni, che possono continuare nel solco di una tradizione artigianale che dal Settecento rappresenta il settore economico trainante della città. Le ceramiche di Grottaglie infatti, vengono esportate in tutto il mondo, ponendo tale artigianato locale ai primi posti nel panorama internazionale.



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