Una solenne festa si svolge a Luglio a Martina Franca in onore del santo patrono Martino di Tours. Per quattro giorni, cerimonie sacre e civili, una grande fiera, musica classica nelle piazze sulle casse armoniche, spettacolari luminarie barocche, fuochi pirotecnici e luna park.
Il santo cavaliere simbolo di carità cristiana, è anche patrono di Martina Franca dove si festeggia 3 volte l'anno. Il 17 marzo San Martino del sacco, detta anche del Patrocinio, in ricordo del sacco della città del 1799 e della protezione accordata dal santo ai martinesi, festa istituita nel 1802; il 4 luglio San Martino dell'aia, istituita nei primi del Settecento trasformatasi nella festa principale dedicata al santo; San Martino delle sementi, infine, è la terza commemorazione che cade l'11 novembre, la più antica in cui si commemorano le esequie di Martino vescovo di Tours, morto nel 397. La più solenne è indubbiamente San Martino dell'aia che generalmente si festeggia il primo fine settimana di luglio o il secondo, se cade dopo il 4, e che è diventata la festa religiosa e civile del Santo.
Nel 1712 giunse a Martina Franca, portata da un frate cappuccino, una reliquia di san Martino, deposta prima nella chiesa di Santa Maria d'Itria dei Cappuccini in Valle d'Itria e poi traslata, il 4 luglio, nella Collegiata, l'attuale Basilica. L'allora duca di Martina Francesco II Caracciolo fece realizzare un reliquiario ancora oggi conservato nella cappelletta del tesoro. Il 4 luglio è una data molto significativa perché anche a Tours, la città dove è sepolto il Santo vescovo, si celebra la traslazione del corpo di Martino nell'abside della prima basilica touronense. Nel 1755 nacque il rito sacro dell'offerta dei ceri delle autorità civili alla Collegiata di san Martino. Il rito, che si ripete ancora, è altamente simbolico del riconoscimento dell'allora Università (Municipio) di Martina Franca della festa religiosa e del ruolo di san Martino come protettore e intercessore per i martinesi. Ogni anno il sindaco conduce il corteo dei ceri dal Municipio fino alla Basilica martiniana, dove nel suo discorso alla cittadinanza espone un resoconto dello stato di "salute" di Martina e preannuncia buoni propositi per il futuro.
Durante i quattro giorni di festa, dal venerdì al lunedì, in chiesa vengono esposte al pubblico le statue argentee dei santi patroni. Con san Martino, infatti, è patrona meno principale della città Comasia, una martire sepolta nella catacomba di sant'Agnese a Roma, i cui resti mortali furono concessi per grazia da Papa Innocenzo X al clero e alla città di Martina Franca nel 1645. La presenza di un corpo santo (o presunto tale) in città fu determinante per la popolazione al punto che nel tempo il culto si è radicato e si festeggia con san Martino, a cui la santa è seconda come protettrice civica. Tornando alle statue, realizzate dall'argentiere Andrea De Blasio nei primi del 1700, esse sono in argento fuso, cesellato e bulinato con dorature; entrambe nel petto conservano alcune reliquie. Si espongono ai fedeli durante le tre festività martiniane locali e in quella estiva l'esposizione avviene il venerdì sera, con una coreografica processione in chiesa. Le preziose statue si portano in processione la domenica della festa patronale di luglio mentre tutto l'anno esse sono conservate in un'ampio vano a destra dell'altare maggiore, insieme al tesoro della Collegiata, serrato, esposte anche durante altre ricorrenze religiose.
Un po' di tradizione
La fantasia popolare ha tramandato sui Santi tante simpatiche storie. Diffusa in altre regioni italiane è la storia di una sorella di Martino molto ambita dagli uomini che lui proteggeva portandosela sulle spasse, sorella che tuttavia riusciva talvolta a sfuggire all'attenzione del fratello. Nella tradizione martinese quella sorella diventa santa Comasia.
Guai se non si porta in processione, durante la solenne festa patronale estiva, la statua di santa Comasia! La Patrona potrebbe vendicarsi al punto da rendere pesantissima la statua di san Martino, impossibile da sollevare. A proposito del nome "Comasia" conosciuto in zona solo nel territorio di Martina Franca. Il popolo non sapendo come chiamare le reliquie della sconosciuta martire vociò: "come sia sia"! E nacque Comasia. In realtà in un documento rilasciato il 10 settembre a Roma si legge: Concessione del corpo di santa Comasia martire al Capitolo, clero e terra di Martina die X septembris 1645.
San Martino e santa Comasia sono spesso effigiati (statue o dipinti) in nicchie rurali dei trulli o delle masserie nella campagna di Martina Franca. San Martino diventa così un Saturno cristiano che deve assicurare al contado prosperità, simboleggiata dal grano e dall'uva, attributi del Santo. Un potere che viene rafforzato quando appare accanto Comasia come la Cerere pagana protettrice della campagna. La celebrazione di luglio del Santo Patrono Martino è un tripudio per tutta la città, ornata a festa da barocche luminarie e da casse armoniche che regalano momenti musicali di alto livello. La festa patronale estiva è stata molto importante in passato per tutti i martinesi emigrati per lavoro, che spesso prendevano le ferie proprio agli inizi di Luglio per non mancare alla festa religiosa più sentita.