Valle d'Itria

La via sacra per Santa Maria d'Itria


Questo cammino è dedicato a uno dei siti storici più interessanti di Martina Franca e della Valle d'Itria, il complesso conventuale di Sant'Antonio dei Cappuccini, antico luogo di culto dedicato a Santa Maria d'Itria.

La chiesa sorge sul primitivo insediamento basiliano che era, in loco, una grancia del Monastero di Santa Maria di Casole nel Salento, tenuto da monaci basiliani. Essi in Valle d'Itria utilizzarono una grotta come luogo di culto dove affrescarono l'immagine della Madonna Odegitria. Fin dal Medioevo la devozione per la Odegitria si diffuse in tutto il comprensorio tanto che la chiesa rupestre era nota come Santa Maria de Martina.  L'area sacra era anche un importante crocevia, per cui un luogo in vista. Una strada minore, invece, per niente fruibile,  partiva dal santuario e risalendo il colle giungeva a Martina nell'area che corrisponde oggi al quartiere di Montedoro. I frati Cappuccini decisero di pavimentare quella stradina dalla chiesa fino alla Porta di città, allora Porta di Santa Maria, ora nota come Porta del Carmine, con un progetto realizzato da fra' Angelo da Martina.

Sui passi degli antichi pellegrini che da Martina scendevano in Valle fino alla chiesa di Santa Maria d'Itria,  si percorre quell'antica via sacra. Dalla Porta di Santa Maria  ridiscendendo il colle assai scosceso si incontra prima la Chiesa della Provvidenza (XVI sec.), un tempo nota come Santo Antonio Piccinno seu de Padua.  Appena giunti nella Valle sul percorso è sita anche l'antica chiesa di San Donato (XVI sec.),  sconsacrata e in cattivo stato di conservazione. Si giunge, infine, alla Chiesa di Sant'Antonio dei Cappuccini, edificata alla fine del XVI secolo. Si tratta di una delle più belle chiese di Martina Franca dove si può ammirare nella cappella dedicata a Maria Madre di Dio  l'affresco dell'Odegitria traslato dalla chiesa rupestre. La chiesa dei Cappuccini è dedicata all'Assunta e conserva al suo interno magnifici altari lignei dalle scenografiche linee barocche, con minuziosi decori realizzati ad intarsio dai frati cappuccini laici, abili intarsiatori ed ebanisti.

Il finale è dedicato alla primitiva chiesa rupestre, un luogo molto suggestivo.  La grotta fu utilizzata come cisterna dai Cappuccini quando si insediarono nel luogo e vi costruirono la chiesa e il convento. Sono visibili due colonne con capitelli, che probabilmente ornavano l'antico altare.  Nell'area del sito dei cappuccini c'è anche una edicola votiva molto antica, inclusa in un muro perimetrale privato, dove c'era un tempo l'immagine della Madonna dell'Abbondanza. La Valle d'Itria è ricca di cappelle votive ai crocicchi delle strade con immagini di Madonne col Bambin Gesù, un pallido ricordo del ruolo millenario della Odegitria, la protettrice dei viandanti a cui indicava la via,  la  Santa Maria d'Itria  da cui deriva il toponimo  della Valle d'Itria.

Durata: 2 ore e trenta minuti circa.
Abbigliamento:    scarpe comode,  d'estate  vestirsi "a cipolla".
Percorso facile.
Su richiesta è possibile abbinare una  degustazione finale di prodotti locali.
Per prenotare scrivere a info@passaturi.it o telefonare al numero 3205753268.



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