Valle d'Itria

Storie di pastori transumanti e di briganti e buffet con cibi biologici

  • 24/06/2015
  • Maria Teresa Acquaviva
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Passaturi.it Vi invita domenica 28 giugno a trascorrere insieme una serata nella bellissima e antica Masseria Mita sita nella campagna di Crispiano.   Storie di pastori transumanti e storie di briganti, l'architettura padronale e le murature dei servizi in pietra a secco; una camminata percorrendo un antico tratturo che conduce a piè della collina murgina passando negli uliveti secolari. Tutto questo contemplerà la visita guidata a cui seguirà un buffet  dedicato alla Madre Terra che ci nutre.
Ornella Palmisano e Maria Imperatrice  offriranno piatti di cucina ecozoica, tra il naturale e il selvatico, con pane a lievitazione slow cotto nel forno a legna. Tutti prodotti aziendali e biologici.

Info
Accoglienza in masseria alle ore 18,00 .  
La puntualità è gradita nel rispetto di tutti.
Inizio visita guidata alle ore 18.30.
Come arrivare (vedi mappa):  DA TARANTO - Percorrere  la strada statale 172, direzione Martina Franca, seconda uscita per Crispiano, indicazione Grottaglie, proseguire per 8 km per la Masseria Mita. Da MARTINA FRANCA - Percorrere la strada statale 172, direzione Taranto, prima uscita per Crispiano, indicazione Grottaglie, proseguire per 8 km per la Masseria Mita.
Abbigliamento: comodo, con scarpe basse, se caldo si consigliano acqua e cappello.
Contributo a persona: 20 Euro. I bambini da 5 a 10 anni pagano 15.00 Euro.
Posti limitati.
La prenotazione è obbligatoria al n.3205753268 entro, e non oltre, le ore 12 di sabato 27 giugno.Non si accettano prenotazioni via email e con sms. 

La visita guidata
La Masseria Mita, nell'agro di Crispiano,  risale al XVI secolo e fino al 1742 è stata un possedimento del Monastero di Santa Maria della Purità di Martina Franca.  La tipologia architettonica è a corte chiusa da muri a secco, tra cui un imponente muro di cinta che racchiude anche uno iazzo, nel cui recinto sono compresi anche due tipici trulli pagliai. Una garitta di avvistamento si riconosce ad angolo della casa padronale,  inglobata nei muri. Tra i servizi si conservano anche le stalle, un frantoio oleario, un palmento e l'aia. In buono stato di conservazione anche la chiesa con un bell'altare litico. Intorno i campi coltivati con recenti vigneti con sistema a spalliera da cui si producono diversi vini tra cui Negroamaro e Chardonnay;  anche gli uliveti, da cui l'azienda produce un eccellente olio di oliva extravergine. In un uliveto sopravvivono da millenni due esemplari di ulivi giganteschi. Fino a qualche anno fa nell'azienda  si coltivavano ancora i cereali. Fa da sfondo al complesso masserizio la collina murgiana coperta da una varietà di arbusti della macchia mediterranea.

La Masseria Mita è stata un'importante stazione di una delle vie della transumanza,  che passava non distante. I pastori che qui giungevano con gli armenti e greggi sostavano qualche giorno prima di riprendere il viaggio.

Si dice che in queste terre aleggi ancora lo spirito del brigante Pizzichicchio che trovò rifugio in una grotta naturale non distante dalla masseria, sui colli scoscesi della Murgia martinese che degradano sulla Piana tarantina, e che in una masseria non distante fu catturato dalla guardia nazionale  dove si era nascosto nell'enorme focolare domestico.  Correva l'anno 1864.

 



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