Valle d'Itria

La Festa delle Propaggini a Putignano - Il 26 dicembre


Riconosciuto dal MiBAC  "Patrimonio Europeo 2018", il Carnevale di Putignano, forse il più lungo del mondo  e sicuramente tra i più antichi d'Europa, si inaugura a  Santo Stefano il 26 dicembre con la "Festa delle Propaggini".

L'antefatto alla manifestazione bisogna ricercarlo nel lontano 1394. In quel tempo veniva custodita nell'Abbazia di Santo Stefano a Monopoli, sul litorale adriatico e feudo dei Cavalieri di Malta, una reliquia di Santo Stefano, un frammento del cranio qui portato da Gerusalemme. La tradizione vuole che i putignanesi, temendo che la sacra reliquia potesse essere sottratta alla loro pietà, abbandonarono i campi e mascherati in varie fogge in modo da creare confusione trasportarono in processione i resti sacri dall'abbazia alla Chiesa di Santa Maria la Greca di Putignano.  Una variante della storia è che il sacro corteo era già partito dall'abbazia quando nelle campagne i contadini putignanesi abbandonarono il lavoro e seguirono il carro festosamente.

Per secoli il rito  è stato tramandato e arricchito. Ora si svolge in pieno centro storico di Putignano e protagonisti sono diventati i propaggianti,  ossia i poeti vernacolari travestiti da contadini che si esibiscono sul palco per circa tre ore con le loro composizioni in versi satirici, ridicolizzando politici, amministratori, usi e costumi di Putignano.  Una satira pungente e ricca di messaggi che alludono anche alla sfera sessuale. Messaggi che tuttavia devono essere letti in maniera simbolica, il fallo come elemento naturale rigeneratore, per esempio. Propaggini, infatti,  deriva da propagines latino, che vuol dire "germogli". Un chiaro riferimento all'innesto delle viti proprio in questo periodo dell'anno, da cui  nasceranno nuove piante. Una festa che potrebbe avere origini  molto più antiche rispetto al Medioevo, origini pagane perché  legata a rituali di fertilità che proprio con il solstizio d'inverno proliferavano.  Si pensi per esempio alle fallofòrie, che si svolgevano tra dicembre e gennaio nel mondo greco in onore del dio Dioniso (Bacco per i latini), dio del vino e della vendemmia, dei rituali propiziatori in cui l'enorme fallo di legno trasportato in processione era simbolo di fertilità.

Potrebbe in seguito la festa essere stata cristianizzata dalla Chiesa e, dunque,  dedicata a Santo Stefano eletto poi protettore della città di Putignano, la cui reliquia tutt'oggi è custodita nella Chiesa di Santa Maria La Greca in un prezioso reliquiario a testa databile tra il XII e il XIII secolo, capolavoro dell'oreficeria romanica, in ottimo stato di conservazione.

Con il 2019 si è ormai giunti alla 626° edizione della manifestazione che apre il Carnevale del 2020 dedicato alla Terra, un misto tra sacro e profano, in quanto essa si compone della festa a santo Stefano e della dissacratoria Festa delle Propaggini che si svolge nella Piazza Plebiscito davanti alla chiesa Madre di Putignano. Come ogni anno si parte alle 15.30 con l'esibizione dei gruppi di Propaggianti. I poeti in vernacolo motteggiano tutta la società civile, mettendo a nudo fatti e misfatti accaduti nell'anno che ormai volge alla fine.

La manifestazione  vedrà quest'anno sfidarsi sei gruppi, I Petècchie, Giugno '87, I Spatriat, Cem cem d rap i ciuquer, La zizzania e A Cumpagnièie d'ì uagnon,   che hanno cadauno 20 minuti a disposizione per esibirsi. Il risultato è esilarante.  Il motto dei Propaggianti è  a chiandà u ceppòne (letteralmente: devi piantare la vite) riferito proprio al lavoro di innesto della vite.  Una giuria valuta le esibizioni considerando l'esecuzione musicale, la resa scenica, il testo satirico,  la padronanza del dialetto e il rispetto della tradizione. I premi sono in denaro e vengono distribuiti a tutti i gruppi in base alla classificazione.

La mattina del 26 dicembre si svolge, inoltre,  la processione dedicata a Santo Stefano, durante la quale il Presidente della Fondazione Carnevale Putignano offre al Presidente del Comitato Feste Patronali un grande cero, come forma di devozione.  Rispettivamente le due autorità rappresentano la società civile e il clero. Quindi un simbolico gesto di sottomissione del profano al sacro. Chissà forse un gesto anche  per farsi perdonare in anticipo tutta l'insubordinazione alle regole, che seguirà con il periodo di Carnevale.

Si ringrazia Pina Laera della Fondazione Carnevale Putignano per aver concesso l’uso delle immagini relative alla Festa delle Propaggini di anni passati.



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